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RUBEDO
14 June 2014 - 17 August 2014

La Menhir Arte Contemporanea celebra e inaugura la nuova direzione con Rubedo, una collettiva di ventisei opere incentrate sul colore Rosso, interpretato dai Maestri in mostra come passione, ardore alchemico e dignità.

Rubedo è il titolo della mostra che celebra e inaugura il nuovo direttore di Menhir Arte Contemporanea. Una collettiva con opere selezionate realizzate da: Valerio Adami, Natale Addamiano, Massimo Angèi, Domenico Bianchi, Alberto Biasi, Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Omar Galliani, Yayoi Kusama, Pino Pinelli, Michael Rögler, Salvo, Emilio Scanavino, Turi Simeti, Giuseppe Spagnulo, Giuliano Tomaino, Giuseppe Uncini, Gianfranco Zappettini.

Ventisei opere il cui filo conduttore è il colore Rosso, interpretato da ciascun artista in forme e modi diversi, a seconda della propria sensibilità. Il Rosso non lascia mai nessuno indifferente, rendendo euforici e irrequieti; Goethe lo associa a "un'impressione di gravità e dignità ma anche di grazia e misericordia".

Per Massimo Angèi la pittura è un Amabile Demone, focolaio di tremori. Alle forme ondulate di Turi Simeti si ispira il colore del lusso. Nelle opere di Salvo, tramonti invernali e paesaggi estivi si succedono, mentre i cieli di Natale Addamiano bruciano in fiamme al tramonto.

Il cemento di Giuseppe Uncini trattiene la luminosità con ostinazione, mentre il Rosso di Dorazio travolge e dissolve gli altri colori. Le immagini di Omar Galliani sono raggi di energia fiammeggiante, effigi del fuoco. Lo stesso "ardore in pectore" si trova nelle opere di Pino Pinelli e Gianfranco Zappettini, dove il colore è fluttuante, simile a una vena troncata, dando vita a "trame e orditi" dei "R[ed] Paintings". Non dissimili i Rilievi di Alberto Biasi, con lame che sembrano tagliare la vista.

Nel dipinto di Domenico Bianchi le spire del colore sono quelle della Rubedo: l'ultima fase del processo alchemico. La tonalità cromatica ignea è lo sfondo della brulicante Nigredo di Emilio ScanavinoGiuseppe Spagnulo cerca di imbrigliare questi rossi fuochi nelle sue opere su carta.

L'arte della "sacerdotessa dei pois", Yayoi Kusama, è intrisa di ansie, con le sue Infinity Nets che portano lo sguardo verso l'ignoto. Ci si può chiedere se il tentativo di Michael Rögler fosse quello di fare una tabula consumata. Infine, i Calendari di Alighiero Boetti, dove ogni anno è segnato in Rosso, il colore che infastidisce i quaderni a scuola.

Un catalogo presentato da Alberto Zanchetta accompagnerà la mostra.

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Menhir Arte Contemporanea celebrates and inaugurates its new director with Rubedo, a group show of twenty-six works focused on the colour Red, interpreted by the Masters on view as passion, alchemic ardour, and dignity.

 

Rubedo is the title of the show celebrating and inaugurating the new director of Menhir Arte Contemporanea. A group show with selected artworks realized by: Valerio Adami, Natale Addamiano, Massimo Angèi, Domenico Bianchi, Alberto Biasi, Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Omar Galliani, Yayoi Kusama, Pino Pinelli, Michael Rögler, Salvo, Emilio Scanavino, Turi Simeti, Giuseppe Spagnulo, Giuliano Tomaino, Giuseppe Uncini, Gianfranco Zappettini.

Twenty-six works whose common theme is the colour Red, interpreted by each artist in different shapes and ways, depending on their own sensitivity. Red colour never leaves anyone emotionless, making people euphoric and restless; Goethe associates Red to "an impression of gravity and dignity but also of grace and mercy."

To Massimo Angèi painting is a Lovable demon, which is a breeding-ground of tremors. Turi Simeti's wave-like shapes are inspired by the colour of luxury. In Salvo's works, wintery sunsets and summer landscapes succeed one another, while Natale Addamiano's skies burn into flames at sunset.

Giuseppe Uncini's cement retains brightness with fierce obduracy; conversely, Dorazio's Red overwhelms and dissolves all other colours. Omar Galliani's images are rays of flaming energy, effigies of fire. The same "ardour in pectore" can be found in Pino Pinelli's and Gianfranco Zappettini's works, where colour is floating, similar to a truncated vein, giving birth to "warps and weaves" of "R[ed] Paintings". Alberto Biasi's Relieves are not dissimilar, with those (razor) blades that seem to cut sight.

In Domenico Bianchi's painting the colour's coils are those of the Rubedo: the last phase of an alchemic process. The igneous chromatic tonality is the background of Emilio Scanavino's swarming NigredoGiuseppe Spagnulo tries to bridle these red fires in his paperworks.

The art of the "pois priestess," Yayoi Kusama, is soaked with anxieties, with her Infinity Nets infinitely enlarging, bringing one's sight towards the unknown. One may wonder if Michael Rögler's attempt was that of making a consumed tabula. And finally come Alighiero Boetti's Calendars, where each year is marked in Red, that red which has always been bothering copybooks in school.

A catalogue presented by Alberto Zanchetta will accompany the show.